Il Posto Caldo è un noir diretto da Dennis Hopper, che sembra averci messo molto del suo, se non altro in termini di sceneggiature old-style e recitazione sopra le righe: il cast di comprimari, qualcosa di talmente elaborato che è difficile trovare oggi, va dallo strano al molto strano, sfiorando il lynchiano in figure come il banchiere o il balordo di fuori città.
Tanto sono weird i personaggi secondari, tanto sono belli e pettinati il trio di protagonisti, che vede un Don Johnson all’apice della fama (e bello da dettare moda negli anni), naturalmente figo e dannato straniero in una piccola città

con un passato misterioso e intenzioni non proprio pulite; la femme fatale, la bionda e pazza Dolly (una Madsen che si mangia il film, oltre ai maschi dello stesso) e l’ Innocenza fatta persona, nel corpo di Jennifer Connelly. Vent’anni, bellissima, ma in modo quasi puro -perlomeno, non dovrebbe darvi le stesse sensazioni di Requiem for a Dream-, è il contraltare perfetto del Vizio fatto bionda annoiata.
the hot spot è lontano dall’essere un capolavoro, con la storia che a tratti si ‘incarta’, forse anche frutto dei tempi di una pellicola già di vecchio stampo all’epoca, ma si fa apprezzare per la rosa di personaggi, quasi usciti dall’enciclopedia del cinema Noir, e per lo spazio notevole dato al lato femminile del film. Effettivamente, non risulta Madox il protagonista, se non agli inizi, ma è delle due donne la pellicola (anzi, della bionda folle).
Finale incluso, beffardo e piacevolemente non banale.