Una donna di mezza età si risveglia la mattina e comincia a guardarsi allo specchio preoccupata. Troppe rughe sul suo viso. Userà quindi un prodotto molto particolare per ringiovanire il suo aspetto. Ma gli effetti collaterali non tarderanno a manifestarsi…
PHILOSOPHY OF BEAUTY si può considerare il terzo capitolo di un’ideale “trilogia della bellezza” di Davide Pesca. Gli altri due capitoli erano PEEP SHOW e LIFE DEATH AND SINS, due splendidi corti horror. Per maggiori informazioni sul regista lombardo vi consiglio di leggere la nostra recente intervista qui. Anche PHILOSOPHY OF BEAUTY è un corto horror, ed è sempre prodotto dalla mitica DEMENTED GORE PRODUCTION. Come da tradizione, gli effetti speciali sono opera di Pesca stesso. Sono abbondanti e ben fatti. Un bagno di sangue, che farà felici gli appassionati del cinema splatter. Oltretutto Pesca sta migliorando di film in film i suoi effetti artigianali, rendendoli sempre più realistici e raccapriccianti.
L’effetto migliore di questo corto è sicuramente lo “scoperchiamento” di un cranio. PHILOSOPHY OF BEAUTY concede inoltre più di un topless (e che topless!) strizzando l’occhio immancabilmente non solo agli appassionati del gore, ma a quelli del sex & gore. Stessa cosa aveva fatto anche negli altri due capitoli della trilogia. Ottima la scelta della protagonista, una moderna contessa Bathory dallo sguardo di ghiaccio. Nei sui gesti c’è tutta la criminale “lucidità della disperazione” di una donna che vuole a tutti i costi tornare giovane. Anche uccidendo altre donne. PHILOSOPHY OF BEAUTY è un ottimo prodotto di genere. C’è azione, c’è lo splatter. Ci sono le belle donne. Ma a differenza della maggioranza dei cortometraggi di Pesca del passato, c’è anche un messaggio molto forte contro la società superficiale ed edonista di oggi. Un macabro gioiellino da non perdere!
Voto: 7+.