Se ne possono trovare di difetti o di poca originalità a The Strain.
Ma di certo un pregio di questa serie ce l’ha, e non lo si trova facilmente in altre produzioni.
Si perchè la saga dell’epidemologo Goodweather (Corey Stoll), del Dottor Setrakian (David Bradley) e degli strigoi è giunta al termine.
E solo dopo quattro stagioni.
Non troppo poche perchè l’emittente decide di farti chiudere subito, ne troppo tante da provocare noia nello spettatore, rischiando di allungare un brodo ormai andato a male.
In quattro stagioni la vicenda, nasce, si sviluppa, ed arriva al suo naturale epilogo, più o meno scontato, quello sarete voi a deciderlo.
La lotta tra il bene ed il male giunge al termine.
La quarta ed ultima stagione della serie ideata da Chuck Hogan ed il premio Oscar Guillermo Del Toro parte a favore dei cattivi, che dopo la grande esplosione di New York sono in vantaggio sul gruppo dei buoni che risulta essere disperso e diviso.

Per di più il Dr. Goodweather ha anche perso suo figlio Zack, personaggio chiave di questa stagione, che era stato preso nel finale della season 3 sotto l’ala protettrice del perfido Eichorst.
Per sconfiggere gli strigoi e il Padrone, che risiede ora nel corpo del vecchio Eldritch Palmer, è rimasta una sola soluzione, e di non facile realizzazione.
Una quarta stagione che parte un po’ a rilento, tanto per fare il punto della situazione dei vari personaggi dopo la grande esplosione.
Il ritmo si alza nel finale, quando il gruppo si ritrova completamente e lo scontro finale è ormai in dirittura d’arrivo.

Sul alcuni personaggi continua la buona sceneggiatura, e stiamo parlando di Quinlan (di cui viene meglio spiegato il background) e Setrakian.
Un passo più indietro i personaggi di Goodweather e Fet.
La Gedmintas non ha bisogno di commenti, può fare qualsiasi cosa fa o dice.
Rimane invece fastidioso il personaggio del giovane Zack, che poteva essere meglio sfruttato come ago della bilancia tra bene e male.

Alcuni momenti forti legati ai personaggi ce li riservano le ultime puntate, in cui si va verso un epilogo che forse potrebbe sembrare un po’ scontato ma non troppo.
Una serie che era partita bene, mescolando in maniera più che eccellente due generi, l’action e l’horror che non molto spesso riescono a produrre un ottimo mix.
Mix che invece qui rimane fino alla fine, con Quinlan esempio più alto di questo legame.
Con la terza stagione avevamo perso un po’ di interesse, e la serie era un po’ calata.
Con la quarta non recuperiamo di certo tutto il terreno perso in precedenza , ma possiamo affermare che The Strain ha un più che dignitoso finale.
E che sicuramente, chi si dovesse approcciare ora a queste quattro stagioni, non farebbe proprio nulla di sbagliato.