Dopo aver raccolto grandi consensi con la sua firma con lavori come Hush, Hill House e The Haunting of Bly Manor, Mike Flanagan è tornato con miniserie autoconclusiva distribuita da Netflix, Midnight Mass.
Siamo in una piccola isola, chiamata Crockett Island, abitata da qualche dozzina di abitanti e dimenticata dal mondo e da Dio (e questo non lo diciamo a caso).
La popolazione di Crockett Island è fatta di uomini e donne che ormai sembrano vivere per inerzia, dalla scorza dura, segnati da esperienze di vita che hanno loro prosciugato anima, sentimenti, e la fede in Dio.
Quando nell’isola però arriva il sostituto del parroco Pruit, Monsignor Paul Hill (Hamish Linklater), la sua presenza, le sue prediche e un miracolo inatteso sembrano dare una scossa a tutti i suoi abitanti, che sembrano ritrovare una vitalità e una fede che sembravano ormai perdute.
Ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di Flanagan e che il buon padre Hill è arrivato a Crockett Island con una grossa bara dal contenuto misterioso e quindi, tutto questo entusiasmo, sta per riscattare il suo compenso.

In questi sette episodi di Minight Mass Flanagan ci mostra il doppio lato della fede; quello che, da una parte, crea una comunità più viva e presente e quello che può portare la stessa comunità a isolarsi ancora di più dal resto del mondo e a travisare il messaggio di Dio così da far nascere un malsano stato di esaltazione e devozione che può portare i fedeli e la comunità tutta verso l’autodistruzione.
L’esempio di tutto questo lo ritroviamo in alcuni dei personaggi della miniserie, sui quali certo spicca la perpetua Bev Keane (Samantha Sloyan) che incarna il classico esempio di chi da devoto fedele si trasformerà in un’invasata di prima categoria.
Accanto e lei ci sono altri personaggi che meritano sicuramente una menzione particolare, a cominciare da Riley Flynn (Zach Gilford) ed Erin Green (Kate Siegel).
I due sono tornati nell’isola dal continente dopo aver provato invano a costruirsi una propria vita, tentativo miseramente fallito.
Riley è stato protagonista di un incidente in cui è morta una ragazza e per cui lui ha scontato 4 anni di carcere, Erin ha visto naufragare il suo matrimonio ed è tornata a Crockett Island sperando di poter ripartire da zero.

E su tutti spicca lui, Padre Hill, magistralmente interpretato da Hamish Linklater, che con il suo carisma trascinerà tutta l’isola nel suo oscuro destino, che per certi versi ricorda personaggi come il reverendo Jim Jones.

Una miniserie che parte molto piano, che fa dei dialoghi fra i vari personaggi il suoi punto di forza, toccando temi come la morte, la redenzione, il perdono, la fede, anche se a volte il minutaggio riservato loro supera di gran lunga il limite della sopportazione.
Poi la velocità cambia, ed oltre al tema del fanatismo religioso in una comunità che ha perso la bussola arriva anche quello horror, che tuttavia non aggiunge forse un granchè ad un prodotto che già aveva tanto da dire con il rapporto tra Dio e la sua comunità.