Siamo in Francia. In una metropoli ormai sopraffatta da crisi, smog, inquinamento, tristezza, e oscurità, soltanto un’attività rimane una tra le più redditizie : la Bottega dei suicidi della famiglia Touvache, che ha nel suo negozio una vasta gamma di oggetti e soluzioni per “staccare” definitivamente la spina da una vita diventata ormai troppo apatica e deprimente. La signora Lucrèce ed il marito Mishima hanno proprio di tutto : funghi velenosi, cappi di qualsiasi dimensione, strumenti all’avanguardia per permettere ai loro clienti di passare a miglior vita senza incorrere in quelle soluzioni, come gettarsi contro una macchina in corsa, ormai obsolete ed oggetto anche di multe elevate per i familiari delle vittime.

Gli affari vanno a gonfie vele per la famiglia fino a quando non accade un evento inatteso, ovvero la nascita del terzogenito dei Touvache , Alan, che a differenza degli abitanti della metropoli e dei suoi cari ha un “particolare” difetto di fabbrica : la gioia di vivere.
Con il suo sorriso e la sua sfrenata voglia di vita il piccolo Alan creerà non pochi problemi al fatturato del negozio, facendo ricredere molti clienti della scelta che stanno per compiere, e alla sua famiglia che, anche se inizialmente controvoglia, finirà con il lasciarsi contagiare da quest’ondata di ottimismo che il loro figlioletto porterà in casa ed in città.
Stupidamente ( parere del recensore) vietato ai minori di 18 anni (guarda caso solo nel nostro paese) e poi successivamente ritirato dal circuito italiano dalla stessa Videa C.d.e. Spa che lo aveva inizialmente distribuito, (a causa del tema del suicidio troppo enfatizzato nel film), “La bottega dei suicidi” è invece una godibile commedia noir, che passa da un mondo in cui andarsene è l’aspiraizone di tutti, ad una esaltazone della bellezza e della goia di viviere, strizzando un po’ l’occhio alle favole nere di Tim Burton e al genere noir tipico del cinema d’oltralpe. I nomi dei protagonisti appartengono a famose celebrità morte suicide , come Yukio Mishima, Lucrezia, Marilyn Monroe, Vincent Van Gogh e Alan Turing.
Il film, adattamento del romanzo “Le Magasin des Suicides “ di Jean Teulé, è stato proiettato in anteprima al Festival di Cannes del 2012.