Home Speciale Approfondimenti Jamovie incontra: David Milesi, Diandra Elettra Moscogiuri e Margherita Scotti

Jamovie incontra: David Milesi, Diandra Elettra Moscogiuri e Margherita Scotti

MARGHERITA SCOTTI (Attrice) 

Domanda scontata forse ma non troppo: quando e come nasce la tua passione per il cinema? C’è stato un episodio in particolare, un regista, un attore/attrice o un film che ti hanno colpito?

Non penso di avere un momento preciso in cui è nata la passione per il cinema, è un interesse che ho da tanti anni. Per quanto riguarda la recitazione cinematografica, è nata quando ho partecipato a un primo progetto, un cortometraggio per una regista svizzera a Lugano, “Come un’eco” di Anna Spacio. Quello è stato il mio primo contatto diretto con il cinema come attrice e da lì ho iniziato a studiare e a interessarmici sempre di più.

Prima di debuttare nel mondo del cinema hai preso parte anche ad opere teatrali, una di queste è stata Rigoletto, di Mario Martone. Com’è stato lavorare con un regista del suo calibro? Quanto e cosa di queste esperienze hai portato con te nel mondo del cinema?

Lavorare con Mario Martone nel Rigoletto alla Scala è stata un’esperienza molto interessante, soprattutto perché ho potuto lavorare con un regista contemporaneo in un’opera lirica, legata alla tradizione. È stato divertente e interessante, perché ho potuto vedere come Martone si è approcciato a questo lavoro. Lavorando come corifea, avevo una piccola parte, nonostante ciò, è stato un mese molto stimolante perché il progetto ha portato modernità nella tradizione. È un’esperienza che mi porto nel cuore.

Hai già vinto alcuni premi nel mondo del cinema, come quello di Miglior Attrice all’Eastern Europe Film Festival. Che cosa si prova a ricevere un premio e/o una nomination?

Sono molto contenta di aver ricevuto il premio come miglior attrice, non me lo aspettavo. Quando si ricevono soddisfazioni di questo tipo, è sempre molto bello. Sono molto contenta che questo progetto di David e Diandra stia andando bene.

Sei già stata tra i protagonisti di un lungometraggio della DEMODAMI STUDIOS, Dead Star, nei panni di Lucia. Raccontaci com’è stata questa esperienza ed un aneddoto simpatico e/o particolare avvenuto durante le riprese.

Essere tra i protagonisti di Dead Star nei panni di Lucia è stato molto divertente. Ricordo che durante le riprese c’erano molte scene con il fumo in location chiuse, e in alcuni momenti ce n’era talmente tanto che non si respirava. Però è stata una bella sfida farsi strada tra le nuvole di fumo!

 

Nel prossimo film DEMODAMI STUDIOS, Die by Desire interpreterai Vera, una delle protagoniste. Quanto c’è di Margherita in Vera? C’è più Margherita in Vera o in Lucia? Da attrice preferisci interpretare personaggi più vicini alla tua personalità o completamente diversi da te?

Per quanto riguarda i personaggi, non voglio fare spoiler, ma ci sono molte cose che mi accomunano a Vera, come il fatto che ho studiato a Venezia: Die By Desire è ambientato lì. Con Lucia, in Dead Star, ho in comune l’essere testarda e appassionata a quello che faccio. Sia per i personaggi più vicini che per quelli più lontani da me stessa, credo che alla fine si debba sempre trovare qualcosa in comune per poterli interpretare in modo convincente, e questa è la sfida più bella.

Quali sono le tue aspettative per Die by Desire?

Sono molto positiva e contenta di far parte di questo nuovo progetto con David e Diandra. So che ci sono tutti i presupposti per fare un buon lavoro, visto che ho già avuto una bella esperienza con Dead Star. Sono curiosa di vedere cosa succederà, e sono certissima che ci divertiremo!

 

Dicci qual è secondo te lo stato di salute attuale del cinema italiano e se c’è un’attrice alla quale ti ispiri. Indicaci l’ultimo film/serie tv che ti ha colpito maggiormente. 

Come allieva attrice tendo ad avere uno sguardo diverso sul cinema e sulle sue forme. Recentemente ho visto alcuni film molto interessanti, come Vermiglio di Maura Del Pero, che mi è piaciuto molto. Per esempio, il lavoro di Martina Scrinzi mi è piaciuto molto. Penso che il cinema italiano, in generale, sia un po’ come una montagna russa, non è mai regolare, con alti e bassi. Ma ognuno ha la propria visione e i propri gusti, perché l’arte non è mai definitivamente buona o cattiva.

 

Cosa vuoi suggerire a un ragazzo/a che oggi vuole cimentarsi come attrice nel mondo del cinema? 

Credo sia importante frequentare una scuola di recitazione e di cinema, come l’Accademia di Venezia, per acquisire le competenze necessarie. Il talento, da solo, non basta: è fondamentale studiare, fare esperienza e vedere film di altri paesi per avere uno sguardo ampio. Io avevo provato le selezioni alla Luchino Visconti, ho molti amici che studiano lì e, se si riesce, è importante studiare perché è un mondo dove c’è tanta competizione. Soprattutto, non bisogna mai scoraggiarsi.

Chi è Margherita Scotti nella vita di tutti i giorni? Cosa ti rende felice oggi?

 Io, nella vita di tutti i giorni, vivo a Padova, frequento il terzo anno dell’Accademia Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto e ho una vita normale da allieva attrice. Sono molto contenta di poter studiare ciò che mi interessa fare nella vita, per il momento.