Mirko Virgili confeziona una dichiarazione d’amore a Quentin Tarantino: dalle numerose citazioni a Pulp Fiction più o meno velate – già dal titolo -, passando ai nomi in codice di parte del cast, figli de Le Iene; senza dimenticare lo stile di presentazione di personaggi e capitoli.
Della medesima ispirazione è l’impianto della storia, corale e centrato principalmente attorno a una qualità speciale di ganja al sapore di fragola; una moltitudine di personaggi a fa da satelliti, con storie talvolta dal risvolto comico, talvolta tragico. E’ il primo tipo ad avere la meglio, purtroppo non sempre nel migliore dei modi: Becchino e Sasà, rispettivamente un…becchino timido e un ladruncolo, che sono i protagonisti della storia principale, spesso fanno davvero poco ridere, nonostante lo sforzo.

Nonostante questo, il film scorre bene, grazie a personaggi azzeccati e situazioni originali (come il trio dei poliziotti, davvero spassoso), dimostrando la capacità del cinema di italiano di saper variare di tanto in tanto. Per lo meno, a livello creativo: Ganja fiction è reperibile su You Tube; è facile che per i distributori tale materiale sia risultato fuori dall’ordinario, e, di conseguenza, dallo scarso appeal.

Ed è un peccato: vi perdereste una piacevole virata pulp nostrana, alcuni mostri sacri all’opera (il compianto Remotti, pur se in un cameo, Mahieux); la voce sensuale di Crisula Stafida, oltre ad alcuni sviluppi gore davvero inaspettati!