Inaspettato.
Non c’è parola migliore forse che possa descrivere questa prima parte della quarta stagione di Fear The Walking Dead.
Come per la sua serie madre c’era già da tempo quella sensazione di non saper più di cosa parlare, o del non saper cosa proporre per tenere in alto l’hype verso la serie.
Ma c’è una ragione, anzi forse tre, per la quale con queste prime otto puntate l’interesse verso questo prodotto può tornare a salire.
Vediamole:
L’arrivo di Morgan

Era atteso, e sapevamo che fosse proprio lui il personaggio chiave.
Morgan Jones (Lennie James) è passato dal gruppo di Rick Grimes a quello di Madison Clark.
Il suo percorso interiore aveva bisogno di oltrepassare quello che era l’universo di The Walking Dead ed ecco così il passaggio da una serie all’altra.
Per poter maturare ancora di più, per poter vedere come il suo percorso personale andarà avanti.
Morgan entra subito in contatto con quelli che sono i personaggi principali di Fear The Walking Dead e ci accorgeremo subito dell’impatto di lui sul gruppo e viceversa.
Nuovi che arrivano, vecchi che se ne vanno

Sulla seconda parte del titolo non aggiungiamo altro per svelare più di quanto già non abbiamo detto, ma tenetevi forte, perchè il plurale non è messo li a caso.
Per quanto riguarda i nuovi arrivi, parliamo di tre personaggi fondamentali che si apprestano a rendere ancora più interessante il prosieguo della quarta stagione che arriverà in Italia probabilmente a inizio Settembre.
Stiamo parlando del simpatico cowboy John (Garret Dillahunt), che stringerà un forte legame di amicizia con Morgan e soprattutto con Naomi (Jenna Elfman), ex infermiera e donna a cui è molto difficile dar fiducia e secondo personaggio del trio.
Terza ed ultima è Althea (Maggie Grace), la giornalista, una donna che sa il fatto suo ed ha un obiettivo alquanto sorprendente da raggiungere durante l’epidemia zombie.
Tre nuovi personaggi che movimenteranno le dinamiche del gruppo di veterani e soprattutto le vicende di questa quarta stagione.
La struttura narrativa delle puntate
Ottima la scelta di partire in media res, e di dar vita poi ad un parallelismo tra il prima e il dopo, per poi arrivare all’attualità e sciogliere ogni dubbio e questione nelle ultime puntate.
Non c’era forse una struttura più adeguata di questa per tenere l’attesa sempre alta di puntata in puntata.
Otto puntate che si lasciano guardare e che rinvigoriscono sicuramente una serie che rischiava di diventare noiosa e banale.
E non dimenticate che poi ci sono loro……
Dopo Lupi e Salvatori, ecco a voi…….. gli Avvoltoi.
