La morte è parte del viaggio.
E’ una cosa alla quale purtroppo nessuno di noi può sfuggire, per quanto brutta sia.
E di questo dovrà diventarne consapevole la protagonista di Countdown, Quinn Harris (Elizabeth Lail), attualmente in sala e diretto da Justin Dec.

La ragazza, è una delle tante persone che si ritrovano, per noia o per curiosità a scaricare una app alquanto bizzarra, chiamata appunto Countdown, che ti dice con una preciisone al secondo l’istante esatto in cui la tua vita terminerà.
cosa alquanto bizzarra e macabra, se non fosse che alla povera Quinn, di tempo ne sia rimasto davvero poco, ed allora, che ci si creda o no, un po’ di paura viene.

L’incipit di Countdown termina qui.
Una Final DestinAPPtion alla quale non si può sfuggire, la morte come cosa che non va evitata, fregata o combattuta, ma che va semplicemente accettata, in quanto parte della vita stessa.
Per provare a trovare nel film di Dec qualcosa che vada oltre il semplice horror con qualche jump scare finalmente ben riuscito e soprattutto non strautilizzato come in altre occasioni possiamo provare a dare questa ulteriore chiave di lettura.
Una pellicola che non ha grandi pretese, che non finirà assolutamente nella top ten degli horror di questo 2019, ma che tra qualche scena da salto sulla sedia ben dosata e qualche momento comico che non guasta (la figura del mago dell’informatica Derek ce ne regala più di uno) può aspirare a raggiungere la sufficienza.

A metà tra Final Destination e The Ring (si, una maledizione ed un mezzo demone ci sono anche qua), Countdown mette il sovrannaturale all’interno di quell’aggeggio di cui oggi non sappiamo più fare a meno, il nostro smartphone.
E se anche il Tristo Mietitore si da alla tecnologia, siamo davvero spacciati.