Certamente tra i sequel meno attesi, questo Magic Mike XXL è una creatura un pò strana. Certamente è inferiore per spinta creativa e per narrazione al primo film, dove perlomeno accadevano cose anche spiacevoli, e si osava un po’ di più con la storia; ma restano ancora alcuni messaggi non banali, quasi inaspetati da quello che di base è un road movie di palestrati per fare contenti il pubblico femminile e omosex.
Un primo messaggio è proprio per l’altra parte del pubblico, fatta di uomini che non sanno far stare bene le proprie donne: pur se se con una certa ridondanza nella seconda parte, in MMXXL si trasmette il messaggio positivo riguardande le donne, creature a cui dobbiamo tanto, e spesso ci chiedono solo di essere ascoltate; ebbene si, sono concetti scontati, detti da spogliarellisti, eppure positivi.

Il secondo sottotesto intressante è quello dell’ American dream che è andato perso per strada: Mike aveva un sogno nel primo capitolo, e vediamo che la realtà è ben lontana da quello che sperava; non è molto meglio per i suoi colleghi, per cui è preferibile affrontare un viaggio in cui devi, divertirti e vivere al massimo, perchè il dopo week end ti riporterà duramente coi piedi per terra.
E’ un peccato che questi spunti interessanti vengano affogati in una sequenza di avvenimenti che poco lasciano allo spettatore, per di più con un abuso dei tempi (la sequenza nel club di Rome ne è un chiaro esempio) e con una verve comica al minimo, fatta eccezione per alcune gag di Manganiello (è cambiato da Spiderman, eh?)

Il finale à la step-up non aiuta più di tanto, lasciando MMXXL tra i film che si dimenticano facilmente…ma forse parlo come uno spettatore non-target per la pellicola.