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LION – La recensione in anteprima

L’incubo di cui era stato annunciato l’inizio nel teaser trailer è finalmente arrivato.

Noi dello staff di JAMovie abbiamo avuto l’onore di vedere in anteprima il cortometraggio del pluripremiato regista Davide Melini, Lion.
Una storia dalle forti tinte horror, una famiglia al centro della storia, composta dal piccolo Leon, dal padre alcolista Jeff (Segal), e dalla moglie di lui, Amanda, (Mercader), incapace di ribellarsi ad un marito violento.
In una situazione già di per sè complicata si aggiunge una nuova inquietante presenza.
E da lì al patatrac è un attimo.
Ma non tutto è così scontato.

Il piccolo Leon

Il regista Melini, prima di cimentarsi nel ramo dei lungometraggi ci lascia come suo penultimo corto un lavoro davvero interessante e che nonostante la breve durata ci regala molteplici spunti.
Un piccolo ambiente familiare teso e cupo viene messo a dura prova da un evento scatenante.
Molto forte il tema che il regista ha scelto di presentarci, ed ottima scelta si rivela la modalità con cui il regista ha deciso di rappresentarlo davanti alla macchina da presa.
Il cast fa il suo e non sbaglia un colpo, con poco minutaggio il regista ci fa subito piombare nel mondo e nella vita dei protagonisti tenendo alta sin da subito la tensione.
Ed anche se così potrebbe sembrare non c’è nulla di scontato in Lion.

Michael Segal è Jeff

Ciliegina sulla torta la fotografia di Juanma Postigo, già in lizza per i Goya 2016 con il film El violín de piedra.
Lion ci porta subito all’interno della storia, ci incuriosisce, ci porta a pensare un finale, e poi…….e poi guardatelo perchè merita.

Guardatelo perchè il regista ha voluto affrontare un tema a lui molto caro e molto importante.
Guardatelo perchè vi sorprenderà.
Guardatelo, perchè di questo regista sentiremo ancora parlare.
E molto.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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